QDR/Didattica e letteratura

La zona di lettura: una soluzione per la scuola italiana

Inizio oggi una serie di articoli dedicata al laboratorio di lettura di Nancie Atwell. Comincio dal racconto di come è nata l’idea di pubblicare in Italia The Reading Zone, un manuale straordinario.

La prima volta che ho avuto notizia di Nancie Atwell è stato leggendo Scrittori si diventa di Jenny Poletti Riz. Grazie a quella lettura ho scoperto che In the Middle (sottotitolo: A Lifetime of Learning About Writing, Reading, and Adolescents), un manuale per docenti uscito negli Stati Uniti nel 1987 e ormai giunto alla terza edizione (Heinemann 2013), è considerato una vera e propria “bibbia” da chi pratica il Writing and Reading Workshop, un particolare tipo di laboratorio di lettura e di scrittura che è oggetto specifico di studio e di sperimentazione da parte del Teachers College Reading and Writing Project (TCRWP) fondato da Lucy Calkins presso la Columbia University nel 1981, e che si è diffuso in Italia grazie a docenti che in parte si riconoscono nel blog Writing and Reading Workshop Italia e a editori e autrici che si stanno impegnando nella realizzazione di corsi di formazione, manuali per docenti e libri di testo che contengono esercizi e percorsi basati sulle tecniche didattiche descritte da Atwell, Calkins e altre autrici e autori statunitensi tra cui non si possono non citare almeno Penny Kittle, Jennifer Serravallo e Frank Serafini. È così che nel lessico di tanti insegnanti di italiano stanno entrando i concetti di minilezione (minilesson), book talk, taccuino dello scrittore, consulenza, eccetera.

The Reading Zone di Nancie Atwell

Con Natascia Tonelli, condirettrice insieme al sottoscritto della collana «QDR/Didattica della letteratura» di Loescher editore, e grazie al supporto fondamentale di Alessandra Nesti, già traduttrice di Teach Like a Champion di Doug Lemov, abbiamo ritenuto che fosse opportuno far conoscere in Italia almeno The Reading Zone, ripubblicato da Nancie Atwell in una seconda edizione ampliata in collaborazione con sua figlia Anne Atwell Merkel. Si tratta di un’opera straordinaria, che fonde e integra un’approfondita conoscenza della teoria letteraria e della ricerca educativa con la grande esperienza acquisita durante un’intera vita di insegnamento. Nancie Atwell, insegnante dal 1973, nel 1990 ha fondato il Center for Teaching and Learning di Edgecombe, nel Maine, una scuola sperimentale che mentre si occupa dei normali percorsi di istruzione del primo ciclo (k-8, dalla scuola dell’infanzia fino all’ottavo grado, che corrisponde alla nostra classe terza di scuola secondaria di primo grado), provvede alla formazione dei docenti, che possono fare tirocini e sperimentare metodi, strategie e tecniche didattiche, tenendo insieme ricerca e insegnamento, esperienza e riflessione. Durante questo lavoro di insegnamento e di formazione, che nel 2015 è stato premiato dalla giuria del Global Teacher Prize – uno dei più autorevoli e ricchi premi assegnati a docenti di scuola primaria e secondaria di tutto il mondo – sono stati sperimentate le molte procedure, le pratiche e gli strumenti presentati nei dieci capitoli che compongono il libro.

Lo “stato di lettura”

Una delle cose che più mi hanno colpito del libro è proprio il suo titolo, basato sulla metafora della “zona di lettura”. La zona di lettura, dice Atwell, è quella particolare condizione psicofisica che ogni persona può sperimentare quando si immerge completamente in un libro: una sorta di “stato di lettura”, dunque, che è difficile da spiegare a chi non l’abbia mai provato. Si tratta di un’esperienza ben nota a chi legge abitualmente per il semplice piacere di farlo, e non, come spesso accade a scuola, per compilare schede di lettura o svolgere esercizi di analisi del testo.

Scrivono le autrici:

Il laboratorio di lettura è quanto di meglio possiamo fare per creare un contesto didattico sensato per i giovani lettori: un bambino che siede in una stanza silenziosa con un libro che gli piace e che è al suo livello, insieme a compagni di classe che leggono anche loro libri amati, e un docente che conosce la letteratura, la lettura e anche i suoi studenti, sia come lettori, sia come persone.

Le strategie e tecniche che ogni docente può mettere in atto nelle sue classi – la lettura di testi scelti liberamente da una biblioteca di classe ricca e variegata, il booktalk, il taccuino dello scrittore, le minilezioni sulla lettura e altri accorgimenti pratici – sono funzionali a far sì che ogni studente faccia esperienza della “zona di lettura”. Senza questa premessa, infatti, è impossibile che una persona desideri continuare a leggere per il resto della vita, anche una volta finita la scuola.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *