Dante a scuola (again)

Lo so, il centenario dantesco è finito e forse non ne potete più di sentir parlare di lui, ma ci sono due occasioni che mi spingono a occuparmi ancora di Dante e di alcune questioni didattiche che interessano soprattutto chi insegna italiano o lingua e letteratura italiana nella scuola secondaria.

Per cominciare, martedì 15 marzo a Torino parteciperò al seminario di studiNon fa scienza, sanza lo ritener, l’avere inteso“, interamente dedicato alla didattica dantesca e al progetto DanteS.C.O (Dante Scuole Case circondariali Ospedali), dove ci confronteremo su uno dei tipici problemi dell’insegnamento “con la letteratura”, ovvero sulle finalità, gli obiettivi, i risultati, i metodi, le strategie e gli strumenti didattici che sono funzionali a un uso della letteratura – e, in questo caso specifico, dell’opera dantesca – in qualsiasi situazione di apprendimento, da quella più formale (per esempio all’università e nella scuola secondaria, ma anche alla primaria o nell’istruzione degli adulti) a quelle informali: nei corsi di formazione professionale, nelle attività educative delle case circondariali, negli ospedali, eccetera.

Nei prossimi giorni, inoltre, uscirà un’antologia della Commedia che ho curato insieme a Natascia Tonelli per integrare e ampliare il manuale scolastico che abbiamo realizzato lo scorso anno per Loescher editore, L’onesta brigata, un’opera pensata per espressamente per portare i classici della letteratura nelle classi degli Istituti Professionali e Tecnici, e perché no di quei licei che intendono praticare una didattica orientativa, laboratoriale e partecipata.

Armati della convinzione che la letteratura sia un’istituzione, e che – come sostenuto autorevolmente e generosamente da Franco Brioschi, la scuola abbia il compito di allargarne la partecipazione democratica, – abbiamo trascorso alcuni mesi di lavoro sul capolavoro dantesco nel tentativo di renderlo accessibile, corredandolo dei consueti apparati di note, di didascalie, parafrasi guidate (esercizi cloze), riscritture e soprattutto esercizi volti a creare connessioni tra l’esperienza di ogni studente e i singoli canti della Commedia.

Ne sono venuti fuori esercizi di questo tipo, che riporto in ordine sparso:

Dire l’indicibile [Paradiso I] Dante è consapevole dei limiti del linguaggio, che non riesce a esprimere tutto ciò che l’essere umano vorrebbe dire. Rifletti sulla questione e scrivi un elenco di quali sono secondo te i temi, gli argomenti o le esperienze difficili da raccontare e da rappresentare, per i quali sembra impossibile riuscire a trovare le parole. Confronta i tuoi risultati con quelli degli altri e, dopo averne discusso, raggruppateli in un elenco comune.

La gratitudine [Inferno XV] Nonostante sia collocato all’Inferno, e quindi condannato per l’eternità, Brunetto Latini è presentato come un uomo degno di essere amato e ricordato. Dante sembra tener separato il riconoscimento della dignità e dalla grandezza umana di Brunetto dal giudizio sul peccato dell’uomo, sul suo rapporto con la religione e con la salvezza eterna. Individua anche tu una persona, tra quelle che hanno avuto un ruolo importante nella tua formazione, che, indipendentemente da eventuali giudizi negativi, ritieni sia degna di essere ricordata, poi scrivi una lettera di ringraziamento in cui metti in evidenza gli insegnamenti ricevuti.

Un’altra vita [Purgatorio XXIII] Nel racconto della Commedia l’incontro con Forese dà occasione a Dante di prendere le distanze dal proprio passato, dal proprio stile di vita e dalla propria attività poetica giovanile. Entrambi gli amici, infatti, sono profondamente cambiati: uno si è pentito in punto di morte e l’altro ha avuto l’occasione di raggiungere la salvezza ancora in vita, e ora può celebrare il suo rapporto con il vecchio amico esaltandone le virtù, diversamente da quel che aveva fatto nelle poesie della tenzone, nelle quali i due si erano scritti, sia pure per gioco, accuse infamanti. Immagina di avere anche tu il potere di Dante, e di poter trasformare la tua vita attraverso il racconto: quale, tra le cose che hai scelto di fare in passato, vorresti poter cambiare? Scrivi un breve testo in cui motivi la tua scelta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *