Fascisti (su Marte?)

Nell’ottobre del 2012 il progetto giovani del comune di Padova ha organizzato una tavola rotonda intorno al tema di un mio libro che allora era appena uscito, Insegnare con la letteratura.  Così ho avuto modo di conoscere due persone che ritengo tra le più talentuose della nostra letteratura: Paolo di Paolo e Giusi Marchetta. Giovani, intelligenti, dotati di una capacità argomentativa fuori dal comune.  Quella gita a Padova mi ha segnato profondamente. Mi ha fatto capire meglio da che parte stare, chi difendere, per chi spendere le mie energie.

Il giorno dopo, ricordo, andai a Verona per fare formazione agli insegnanti di un liceo. E lì ebbi occasione di conoscere Andrea Aldrighetti, autore e dicitore di Le fughe de le matonele.  In quell’occasione, passeggiando per le strade e le librerie di Verona con Andrea, ebbi l’impressione di una città e di un territorio occupato e resistente. Le migliori menti della mia generazione che tentavano – e con successo – di venir fuori dalle paludi di una società arcaica, violenta, patriarcale e orfana allo stesso tempo.

Oggi, mi pare di capire, quella resistenza sta cadendo, o almeno è messa a rischio da un atteggiamento assai pericoloso non tanto dei leghisti e dei loro scherani (che già erano all’opera in quegli anni), quanto semmai di coloro che credono che l’Italia sia a posto così, che tutto sia in via di risoluzione, che la crisi sia finita e che tutti siamo uguali e sereni, pacificati. Non è vero, sia ben chiaro. Di fronte all’integralismo di chi mette in discussione i diritti umani e le libertà fondamentali non basta alzare le spalle e continuare a fare come ci pare. Occorre una forza uguale e contraria. Un’azione forte e decisa. Non è il momento di stare ad aspettare. L’attacco alla libertà di parola che viene dalle giunte comunali a maggioranza leghista e la messa in discussione dei diritti umani che proviene direttamente dalla presidenza della repubblica e dai banchi del centrosinistra e del centrodestra in parlamento sono segnali che non possiamo e non dobbiamo sottovalutare.

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